Abbiamo compreso l’importanza di non lasciare i nostri risparmi a vegetare sul conto corrente, ed è giunto, finalmente, il momento di investire. Sì, ma dove?

Nell’immaginario comune, l’investimento sui fondi comuni è percepito come la soluzione più semplice per far fruttare i nostri soldi. Ma è davvero così? 

La realtà dei fatti è molto diversa, perché i fondi hanno un costo altissimo e spesso non solo non restituiscono le migliori performance, ma addirittura le peggiori. 

Perché, allora, i fondi sono la scelta più diffusa? 

Sostanzialmente, per due motivi:

  • La remunerazione dei promotori finanziari dipende dal prodotto: più è costoso, più sarà alto il guadagno;
  • La percentuale che identifica i costi è subdola; il 3% può sembrare poca cosa, ma proviamo a calcolarla su un capitale di 100.000 euro: si tratta di 3000 euro di spese ed è un costo che si protrae negli anni.

FONDI COMUNI E COSTI NASCOSTI: OCCHIO AL TER

Teniamo sempre presente il ruolo che ricopre la TOTAL EXPENCE RATIO (TER): si tratta della percentuale relativa ai costi del fondo, che viene calcolata a parte e prelevata direttamente dai guadagni: il risultato, quindi, sarà per forza di cose sfalsato e non ci si accorgerà di questa spesa alla quale poi vanno aggiunte le commissioni a carico del fondo. 

Non certo una convenienza.

COME VALUTARE I COSTI DI INVESTIMENTO: IL BENCHMARK

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, proviamo a effettuare un confronto (o benchmark) con una categoria di fondi: gli indici Fideuram, che restituiscono uno storico tra i più lunghi cui fare riferimento. I suddetti indici raggruppano dal 1983 i fondi comuni italiani, suddividendoli in categorie e sottocategorie (e.g. azionari -> azionari italiani, emergenti, etc.) e calcolano le performance media di ognuna di esse. 

Prendendo come partenza per il nostro raffronto, ad esempio, i fondi AZIONARI INTERNAZIONALI, ci viene restituito l’andamento quotidiano reale dei fondi appartenenti a questa categoria. 

A questo punto, dobbiamo applicare il nostro benchmark con un indice adeguato; in questo caso, MSCI World Index, indice di mercato azionario che comprende migliaia di titoli a livello globale.

INDICE FIDEURAM VS MSCI WORLD INDEX: UN ESEMPIO DI CONFRONTO

Avremo quindi:

  • L’andamento storico dell’indice di mercato azionario internazionale Fideuram
  • L’andamento storico dell’indice di mercato azionario globale di riferimento MSCI World.

La differenza tra i due è costituita dalle commissioni: il primo, infatti, risente dei costi che affliggono i fondi, mentre il secondo ne è scevro.

Poniamo il caso che sia il 2010 e che abbiamo a disposizione un capitale iniziale pari a 100.000 euro da investire nell’arco di 10 anni, magari perché vogliamo destinare i nostri risparmi all’acquisto della prima casa dei figli.

Lo storico riflette un andamento di entrambi gli indici a dir poco stupefacente: facendo un salto 10 anni dopo, il guadagno restituito dall’investimento in Fideuram restituisce infatti 199.000 euro, mentre da quello MSCI World risultano ben 227.000 euro. Che significa? Che avremmo perso, investendo su quel fondo, una cifra che è quasi pari al capitale investito. Decisamente un risultato pessimo!

INVESTIRE IN ETF: UN’OCCASIONE PER AUMENTARE I GUADAGNI

Come possiamo uscire da questa impasse? Una soluzione c’è, e si chiama ETF.

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono fondi a basse commissioni di gestione che hanno come obiettivo quello di replicare l’andamento e il rendimento degli indici azionari, obbligazionari o di materie prime. Nati negli anni ’90 negli USA, dal 2002 sono a disposizione degli investitori italiani.

Confrontando sul grafico precedente con MSCI World l’andamento del relativo ETF, scopriamo che lo scarto è dovuto alla capitalizzazione dei dividendi e l’ottimizzazione fiscale : con 100.000 euro investiti tra il 2010 e il 2020 (nell’arco dei 10 anni di riferimento del nostro esempio) il capitale raggiunge i 269.000 euro, contro i 199.000 dei fondi Fideuram.

Non male come risultato, vero?

Capire quali costi ci attendono a fronte di un investimento è alla base della nostra libertà finanziaria. Imparare a gestire in modo efficace e autonomo i tuoi investimenti è il primo passo verso di essa.

Perciò, non perdere altro tempo, fai il test per scoprire che investitore sei o puoi diventare: riceverai un portafoglio su misura per iniziare ad amministrare il tuo denaro con metodo e cognizione!


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